20.02.2017
Inchiesta italiana contro l’ndrangheta: decisione di estradizione



In data 17 febbraio 2017, la Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale (di seguito: TPF), ha respinto un ricorso contro la decisione di estradizione dell'Ufficio federale di giustizia (di seguito: UFG), ricorso inoltrato da un cittadino italiano condannato il 3 dicembre 2014 dal Tribunale di Reggio Calabria/I a una pena di 9 anni e 6 mesi di reclusione per appartenenza ad un'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta. Dopo aver inoltrato appello avverso la sentenza italiana, l'interessato si è rifugiato nel cantone Vallese. L'Italia ha domandato l'estradizione alla Svizzera al fine di procedere con la procedura di appello. La Corte dei reclami penali ha confermato la decisione di estradizione dell'UFG. Quest'ultima ha riconosciuto, da un lato, lo statuto di organizzazione criminale della 'ndrangheta e, d'altro lato, che i fatti rimproverati all'estradando in Italia sono parimenti repressi dal diritto svizzero adempiendo pertanto la fattispecie il requisito della doppia punibilità sussunta all'art. 260ter CP.

È data via di ricorso al Tribunale federale contro la sentenza del TPF. In tal caso, l'estradizione del precitato all'Italia potrà essere eseguita solo qualora la decisione del TPF fosse confermata da parte dalla massima istanza.

Contatto:
Tribunale penale federale, Mascia Gregori Al-Barafi, Segretaria generale e addetta stampa, Tel. 058 480 68 68, E-Mail: presse@bstger.ch

Arrêt RR.2016.246





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